Nell’orto, come nel giardino e sul balcone, il benessere delle nostre piante è fondamentale. Ma a volte, anche se si seguono tutte le dovute accortenze, qualche piantina mostra i segni di sofferenza. In questo articolo scopriamo un valido alleato per il controllo delle malattie delle piante in pieno rispetto della natura.
Quella macchia sul colletto
Le piante stentano nella crescita, alcune si afflosciano al suolo (“moria dei semenzai“) e compare una strana macchia scura intorno al colletto (quella zona di passaggio fra il fusto e la radice, a livello del terreno). La buccia della corteccia della radice si sfalda con un unghia. Molto probabilmente ci troviamo di fronte a Pythium spp (spp. è l’abbreviazione di “specie” e nei risultati indica un insieme di specie di Pythium).
Il Pythium appartiene agli oomiceti, un gruppo separato di microrganismi e di conseguenza non può essere definito come fungo. Sopravvive sotto forma di oospore, spore a riposo resistenti a condizioni sfavorevoli, in particolare alla mancanza d’acqua. Le oospore si disperdono quando le particelle del terreno vengono spostate dall’uomo o dalle macchine.
La germinazione delle oospore è stimolata dagli essudati delle radici di un ospite sensibile nelle vicinanze. Le oospore germinano e formano i cosiddetti sporangi dai quali vengono successivamente prodotte le zoospore. Le zoospore sono spore con flagelli che consentono loro di muoversi in acqua. Questa malattia si diffonde più rapidamente in condizioni di umidità con un elevato contenuto di acqua (> 70%) nel suolo o nel substrato. Le zoospore sono chimicamente attratte dalle radici delle giovani piante in crescita e si spostano verso di esse tramite l’acqua contenuta nel suolo. Infettano le radici attraverso piccole ferite, nei punti in cui si formano le radici laterali o attraverso altri punti altrettanto danneggiati.
Sulla pianta infetta si formano nuovi sporangi con zoospore che permettono alla malattia di diffondersi alle piante vicine. L’infezione provocata dal Pythium comincia in genere nelle radici: inizialmente la punta diventa marrone e la colorazione si estende quindi a tutta la radice. Si ha avvizzimento nello stadio precoce del processo di infezione, dopo il quale la pianta, gradualmente e talvolta parzialmente, avvizzisce.
Giallo a metà
Se invece la piantina comincia ad ingiallirsi, le foglie perdono di turgore e spesso solo da un lato dello stelo, fino alla necrosi della foglia e, purtroppo, alla morte della pianta, potremmo trovarci di fronte ad un altra problematica seria: Fusarium sp.
Il Fusarium è un fungo, della divisione degli Ascomiceti, che da luogo ad una patologia detta appunto fusariosi, che causa l’avvizzimento in un’ampia varietà di colture. Per ogni coltura, vi è un ceppo o “forma specialis” del fungo che incorpora il nome dell’ospite specifico. In pomodoro, ad esempio, l’avvizzimento da Fusarium è causato da F. Oxysporum f. sp. radicis-lycopersici.
Il Fusarium vive nel terreno e nel substrato. Il fungo sverna come spore o micelio nei residui di coltura e può sopravvivere fino a 90 cm di profondità, in ragione della sua capacità ad adattarsi ad ambienti molto ricchi in anidride carbonica. Dal micelio o dalle spore, il fungo infetta le radici della pianta ospitante. Il fungo cresce tra le cellule radicali e in alto fino allo stelo. Una volta raggiunti i vasi, il fungo cresce in essi e, a causa del micelio, le spore e l’essudato gommoso secreto dalla pianta come risposta immunitaria, il tessuto vascolare si blocca con conseguente tipico avvizzimento. Il fungo continua a crescere e sporula sul tessuto morto e può essere trasmesso anche attraverso i semi. Il Fusarium viene disperso nel terreno e nel substrato tramite l’acqua.
Quali rimedi abbiamo per contrastare queste patologie? Un valido aiuto può arrivare proprio dalle piante.
Rimedi dalla natura
La Fattoria Attanasio, sita nel Cilento, è il nostro progetto di agricoltura sostenibile: si occupa di ricerca e sperimentazione di strategie e tecniche sostenibili, per riportare l’agricoltura ad una dimensione naturale e risolvere molte delle problematiche legate ad un uso errato del suolo. Fra le specie tipiche della flora mediterranea che coltiviamo in Fattoria Attanasio, il prodotto leader è di certo l’Inula viscosa. Una pianta tanto bistrattata quanto importante, l’Inula ha un ruolo essenziale come rifugio per gli insetti utili, come biorisanatore dei suoli contaminati, come pianta mellifera bottinata dalle api e come biostimolante per la crescita e lo sviluppo delle piante. La nostra azienda coltiva Inula viscosa dal 2017 in pieno rispetto della natura, senza l’uso di prodotti di sintesi chimica ne di fitofarmaci.
Dopo anni di ricerche e studi ho realizzato INORT,
biostimolante sperimentale a base di Inula viscosa, che stimola la crescita delle piante e le aiuta a contrastare le patologie e gli attacchi dei parassiti. INORT induce i naturali meccanismi di difesa della pianta per ottenere raccolti migliori, un suolo più ricco e ridurre al minimo gli interventi di lavorazione del terreno e controllo dei patogeni.
L’articolo scientifico
Nel suo recente articolo scientifico, in lingua inglese, pubblicato sull’ International Journal of Scientific Research in Multidisciplinary Studies, ISROSET®, il Dr. Domenico Prisa
ha evidenziato gli effetti positivi dell’uso del biostimolante sperimentale INORT della Fattoria Attanasio sul controllo di possibili patogeni del letto di semina come Pythium spp. e Fusarium sp. L’articolo (che si può leggere direttamente da qui) mostra l’efficacia del prodotto INORT per la crescita di pomodoro, carota, prezzemolo, cavolo cinese e perilla. Oltre al marcato sviluppo dell’apparato fogliare e di quello radicale, il biostimolante INORT ha mostrato un controllo positivo nei confronti dei patogeni suddetti. Le piante trattate con il biostimolante sperimentale INORT avevano fino al 77% in meno di attacchi di Fusarium sp rispetto al controllo non trattato con INORT e fino al 92% in meno di attacchi di Pythium spp rispetto al controllo non trattato con INORT.
Gia oggetto di un altro articolo scientifico (che è possibile leggere direttamente da qui), in cui si evidenza una crescita dell’apparato fogliare e di quello radicale delle piante di spinacio e lattuga trattati, il biostimolante sperimentale INORT è un chiaro e forte segnale di sostenibilità in agricoltura. Un prodotto per l’agricoltura del futuro che aiuta le piante a crescere sane e forti, in maniera semplice, senza prodotti tossici per l’ambiente, ma utilizzando le proprietà delle piante stesse. La dimostrazione che la natura custodisce già la risposta a tutte le domande che dovremmo porci per vivere un futuro più armonioso.
Bibliografia:
Improving Quality and Production of Horticultural Crops Through the Use of A Biostimulant Based on Inula Viscosa and Control of Seedling Pathogens di D.Prisa
Sitografia:
Photo:
D.Prisa
Fattoria Attanasio
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